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martedì 4 settembre 2012

Echinacea

L'Echinacea è un potente alleato contro le infezioni. Se avete un'infezione batterica siete solitamente abituati ad affogare in un mare di antibiotici che stanno diventando gradualmente inefficaci perché i batteri sono sempre più resistenti ai farmaci. Se invece il colpevole dei vostri malanni è un virus, la situazione è ancora più incerta, perché la ricerca in campo farmaceutico non è ancora stata in grado di progettare un agente antivirale efficace, anche contro il semplice virus del raffreddore. Non è allora il momento di tentare un approccio differente, cercando di irrobustire il nostro organismo e renderlo più resistente alle malattie? Molti scienziati stanno lavorando per mettere a punto nuovi farmaci o immunostimolanti che aumentino le difese naturali dell'organismo sia contro le infezioni sia contro il cancro. In realtà un simile rimedio naturale è già ampiamente utilizzato; è facilmente disponibile; è poco costoso e se, anche non riesce a far scomparire tutte le infezioni, almeno non è pericoloso.
Ciò che rende l'Echinacea un rimedio unico è che la sua azione non si rivolge contro un solo bersaglio, come i medicinali tradizionali. La differenza sostanziale è che se voi soffrite di un'infezione potete curarla prendendo qualcosa che riesce a fare tre cose contemporaneamente: riduce i sintomi e disattiva i microrganismi che causano l'infezione, o distruggendoli oppure stimolando le difese immunitarie. Durante un raffreddore, per esempio, i decongestionanti possono ridurre le secrezioni nasali, ma non eliminano la causa della malattia; gli antibiotici sono in grado di uccidere solo i batteri che causano la polmonite, e un farmaco, come l'interferone, stimola la produzione degli anticorpi e dei macrofagi che distruggono gli agenti patogeni, aumentando la resistenza ai diversi agenti infettivi aspecifici. E' un po' come difendersi dall'attacco dei nemici, da un lato sparando a raffica per ucciderli, dall'altro aumentando le difese in modo da diventare inattaccabile da tutti i fronti.
Se volete quindi attivare il sistema immunitario in modo da riuscire a difendervi dalle infezioni (e da tutte le altre malattie che si manifestano quando le difese immunitarie sono carenti, come il cancro), il rimedio che dovete sicuramente provare è l'Echinacea.
L'Echinacea viene classificata in termini medici come immunostimolante e aiuta l'organismo a difendersi dagli agenti infettivi di tutti i generi, sia virali che batterici. L'Echinacea non uccide direttamente gli agenti infettivi. Alcune recenti scoperte hanno però evidenziato che attacca direttamente i virus, cosa che la rende un rimedio unico e raro. Essa viene usata soprattutto contro l'influenza o il comune raffreddore, ma sembra essere molto promettente anche contro un vasto numero di agenti patogeni.

Cos'è l'Echinacea?

L'Echinacea è una pianta erbacea perenne di origine americana dal fiore in capolini, grande, appariscente, solitario, terminale di colore rosso o rosa. È stata introdotta nella pratica medica nel 1887 negli Stati Uniti ed è stata usata, per circa quarant'anni, come cura in caso di infezioni di lieve intensità, come raffreddori e influenze, ma anche per la cicatrizzazione e per curare i morsi dei serpenti. Nel 1938 una ditta farmaceutica tedesca ha iniziato a studiare questa pianta, mettendo a punto un prodotto medicinale che ha suscitato poi l'interesse internazionale.

Esistono studi che ne provino l'efficacia?

L'Echinacea combatte le infezioni stimolando il sistema immunitario, afferma il dottor Varro Tyler, un'autorità in materia di piante medicinali, facendo riferimento ai recenti studi condotti in Germania. Per esempio nel 1992 due di questi studi dimostrarono che l'Echinacea aiutava a superare più velocemente l'influenza e i raffreddori e a ridurne l'intensità. La pianta funziona soprattutto nei soggetti con un deficit del sistema immunitario. Uno studio ha preso in considerazione centootto persone, di età compresa tra i tredici e gli ottantaquattro anni, particolarmente suscettibili alle infezioni e che venivano colpite da almeno tre infezioni da raffreddamento all'anno. Per otto settimane, vennero somministrati a metà dei soggetti 4 ml di Echinacea purpurea due volte al giorno. All'altra metà del gruppo venne dato un placebo. La pianta ridusse del 36% la percentuale delle infezioni. Anche la febbre si manifestò molto più raramente ed era di solito più bassa. I ricercatori conclusero che la pianta, stimolando il sistema immunitario, preveniva le sindromi da raffreddamento riducendone anche la durata. I soggetti più vulnerabili, cioè quelli con più bassi livelli ematici di cellule T, si dimostravano più sensibili al trattamento.
Da un analogo studio tedesco, condotto su centoottanta soggetti volontari sani, di età compresa tra i diciannove e i sessant'anni, risultò che l'Echinacea riduceva notevolmente gli episodi influenzali e i sintomi a carico dell'apparato respiratorio superiore. La dose appropriata, che di solito era superiore a quella normalmente prescritta, risultò essere determinante. A basse dosi (450mg), l'Echinacea non è meglio del placebo, ma dosi giornaliere più elevate (900mg) portano risultati eccellenti, riducendo i sintomi dell'influenza in tre o quattro giorni. Tali sintomi, come secrezione nasale, starnuti, sensazione di freddo, debolezza, mal di gola, mal di testa e dolori muscolari, diminuiscono nel 75% dei casi, contro il 37% di quelli trattati con placebo. In altre parole, l'Echinacea si è dimostrata due volte più efficace del placebo nel combattere l'influenza.

Come agisce?

L'Echinacea difende dalle infezioni stimolando prima di tutto il sistema immunitario e, secondariamente, attaccando il virus. Quale sia il preciso meccanismo d'azione della pianta, e quale suo componente stimoli il sistema immunitario, non è ancora stato chiarito. Molti suoi costituenti hanno dimostrato di possedere attività antivirale e stimolante del sistema immunitario nei confronti di diversi agenti infettivi, inclusi quelli che provocano l'influenza, herpes e poliomelite.

Il dottor Wagner dell'Università di Monaco teorizza che, per combattere le infezioni, l'Echinacea stimoli le cellule del midollo osseo e del tessuto linfatico a produrre globuli bianchi più robusti, inclusi i linfociti T. Da un recente studio è emerso infatti che questa pianta aumenta del 20-30% l'attività dei linfociti T rispetto ad altri agenti più specificatamente deputati a tale scopo.
Sembra inoltre che la produzione dei leucociti venga favorita soprattutto nei soggetti con infezioni virali, il che indicherebbe che l'Echinacea possiede un'attività più antivirale che antibatterica.

Questa pianta inoltre stimola la produzione dell'interferone, una sostanza endogena naturale alla quale viene attribuita una funzione fondamentale per la difesa dell'organismo. L'interferone attiva, in particolare, le cellule NK (linfociti natural killers), stimolandole ad attaccare le cellule infettate dai virus o le cellule tumorali, distruggendole. L'interferone, inoltre, favorisce il rilascio di determinati enzimi che alterano il DNA dei virus, impedendone la duplicazione e quindi la diffusione nell'organismo.
Se il virus non può riprodursi, l'infezione si blocca o ha comunque vita breve. L'Echinacea sembra quindi possedere la capacità di bloccare i virus.

Quali sono le dosi consigliate?

Dal momento che l'Echinacea esiste sotto diverse forme, dal fiore alla radice, allo stato liquido, solido, il dosaggio varia.
È necessario quindi leggere attentamente le indicazioni riportate sulla confezione. In generale, comunque, gli esperti ritengono che, per combattere i raffreddori, influenza o altre infezioni, un adulto necessiti di 900 mg al giorno di estratto in polvere standardizzato. Questa quantità è da suddividere in tre dosi da 300 mg da assumere nell'arco della giornata. Per i bambini al di sotto dei sei anni, viene raccomandata mezza dose rispetto a quella degli adulti.
Ai primi segni di raffreddore o influenza, il dottor Brown consiglia di iniziare immediatamente l'assunzione di Echinacea per un minimo di dieci a un massimo di quattordici giorni di seguito.
Si raccomanda di non prolungare la terapia oltre le otto settimane consecutive, non perché sia stata dimostrata una certa tossicità a lungo termine, ma perché l'uso prolungato la rende inefficace. Come accade con tutte le terapie, anche questa va comunque seguita in caso di effettivo bisogno.

È opportuno provarla?

Sì, soprattutto in caso di influenza, raffreddore e infezioni respiratorie acute, preferibilmente al primo manifestarsi dei sintomi. Al primo segno quindi di raffreddamento assumete l'Echinacea tutti i giorni per due settimane circa o almeno fino alla scomparsa dei sintomi. L'Echinacea può essere anche utile contro le infezioni streptococciche, stafilococciche, vaginali e del tratto urinario, contro l'herpes, le bronchiti, le otiti.

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